A.C. 4025-A
Grazie Presidente. Il decreto che ci apprestiamo a convertire ha un contenuto che è ben esplicitato dal titolo del decreto, perché è un decreto che reca misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l'efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa e costituisce, questo provvedimento, nient'altro che un ulteriore tassello nel complessivo mosaico della riforma della giustizia che questo Governo, questa maggioranza e questo Parlamento, stanno pervicacemente cercando di raggiunge, di perseguire nella piena consapevolezza che la giustizia nel nostro Paese soffre oggi di una inefficienza, di un malfunzionamento, che compromette anche la competitività del nostro Paese. È uno dei grandi handicap con i quali il nostro Paese deve confrontarsi e non per caso infatti la riforma della giustizia è una delle priorità che questo Governo si è dato come proprio indirizzo politico, proprio obiettivo politico. E non è un caso che in questa legislatura provvedimenti di competenza della Commissione giustizia aventi ad oggetto appunto la riforma del sistema, per renderlo più efficiente e adeguato alle esigenze dei cittadini, una larghissima fetta, siano giunti in Aula, il che è una testimonianza abbastanza esplicita del fatto che questo è effettivamente uno dei grandi obiettivi che si sono dati il Governo, la maggioranza e questo Parlamento.
Dicevo che questo è un ulteriore tassello, un ulteriore piccolo tassello, di un mosaico più complessivo, perché noi siamo assolutamente consapevoli che per affrontare un problema come quello appunto della inefficienza della nostra giustizia, dei ritardi nella risposta alle attese di giustizia dei cittadini sia in campo civile, sia in campo penale, sia in campo amministrativo, per dare una risposta a questo problema, non c’è la bacchetta magica, ma c’è un mosaico, un insieme di tanti provvedimenti che vanno dalla organizzazione della giustizia, all'intervento puntuale sulle procedure, a interventi sugli organici, sulle risorse. Sappiamo che bisogna individuare un mosaico di interventi, raggiunto il quale, si può ottenere qualche obiettivo concreto. Io credo che questo Governo, da questo punto di vista, abbia le carte in regola e i provvedimenti che sono stati già adottati, sia in termini di organizzazione, sia in termini di efficientamento del sistema, stanno già producendo risultati non disprezzabili.
Questo è un ulteriore tassello in questo percorso complicato e difficile, ma che con grande tenacia stiamo cercando di perseguire, anche grazie agli sforzi del Ministro Orlando che a ciò sta dedicando un impegno, credo, molto efficace e molto efficiente. Questo provvedimento interviene in un percorso che si sta facendo con una serie di interventi puntuali, che cercano di garantire appunto il raggiungimento di un obiettivo di maggiore efficienza e un miglior funzionamento della giustizia. Negli interventi che mi hanno preceduto, in particolare in quello della relatrice di minoranza, si è fatto riferimento ad alcuni aspetti sui quali c’è stata una discussione, sui quali vi è stato anche qualche aspetto non completamente condiviso. Bisogna però ricordare che questo è un provvedimento molto più organico e complesso, che non contiene solo quelle due o tre misure sulle quali si è registrato qualche dissenso tra maggioranza e minoranza, ma che contiene anche tutta una serie di altre misure sulle quali, a onor del vero, in Commissione non c’è stata discussione, il che appunto è indice del fatto che si tratta di misure sostanzialmente condivise; appartiene alla normale dialettica politica che non vengano ricordate e menzionate dall'opposizione, ma credo che invece sia opportuno farlo per dare conto di un lavoro che comprende tanti elementi sui quali c’è una unanime condivisione. Intanto, questo decreto interviene sulla funzionalità della Corte di cassazione. Noi sappiamo che la Corte di cassazione rappresenta oggi un imbuto, rappresenta oggi uno dei nodi del malfunzionamento della nostra giustizia perché è oberata di ricorsi, perché i tempi di risoluzione delle controversie sono estremamente lunghi e quindi bisogna intervenire per rendere più efficiente ed efficace quella parte del procedimento sia civile, che penale. Questo decreto interviene con una serie di misure, che sono state ricordate dal relatore di maggioranza, ma che io per sommi capi voglio tornare a sottolineare, che cercano di andare in quella direzione, cioè cercano di dotare la Corte, il sistema della Corte di cassazione, di strumenti normativi e organizzativi idonei a consentire di dare una risposta più celere rispetto alle necessità. Quindi lo spostamento di magistrati dalla funzione di massimario alle sezioni giudicanti, l'inserimento di praticanti in tirocinio formativo, quelli già inseriti anche negli uffici giudiziari di merito, vengono inseriti anche nella Corte di legittimità; la riforma del processo che è stata inserita – è vero – con un emendamento del relatore, credo, che abbia un obiettivo molto chiaro, molto evidente e molto concreto, che è quello di snellire il procedimento davanti alla Corte, per ridurne i tempi e certo anche la proroga del trattenimento in servizio degli incarichi apicali, ma che è funzionale a evitare che ci sia, in una stagione di riforme così importante e significativa, una soluzione di continuità nella guida degli uffici e in particolare degli uffici della Corte di Cassazione; è molto importante, invece, che a gestire questa fase di cambiamento sia una funzione apicale, in continuità appunto con quelle che ci sono oggi.
Interveniamo poi sull'efficienza degli uffici giudiziari, attraverso strumenti che consentano la copertura sollecita di posti vacanti, interveniamo quindi con la possibilità di estendere le graduatorie agli idonei, nei concorsi in magistratura, oltre i posti messi a concorso, entro il limite del 10 per cento dei posti messi a concorso, cioè se gli idonei sono in misura superiore rispetto ai posti messi a concorso, con questa norma noi consentiamo che, nel limite del 10 per cento dei posti messi a concorso, quegli idonei possono assumere un incarico, il che, tradotto in termini concreti, significa, secondo le proiezioni, 30 magistrati in più che entreranno a coprire appunto gli uffici vacanti nei prossimi mesi, con i prossimi concorsi.
La riduzione del tirocinio formativo da 18 a 12 mesi: anche questo avrà un effetto per almeno 300 magistrati, che entreranno in servizio prima di quanto non sarebbe stato possibile con le norme attuali.
E ancora: il divieto di assegnazione di personale amministrativo da uffici di sorveglianza ad altri uffici giudiziari, questo perché noi sappiamo che oggi il tribunale di sorveglianza è stato dotato di competenze e ruoli molto significativi ed è assolutamente necessario dotarlo di mezzi e strumenti e non privarlo di mezzi e strumenti che sono necessari ad assolvere i compiti che oggi è destinato appunto ad assolvere.
E poi il processo amministrativo, anche qui interventi che sono chiaramente necessari e anche dotati credo del requisito dell'urgenza: l'introduzione del processo amministrativo telematico, è vero, è rinviata al 2017, ma con questo provvedimento si estendono e si armonizzano le norme del processo civile telematico, quindi quelle già entrate in vigore, quelle sulle quali questo Governo e questa maggioranza hanno puntato fortemente per
snellire, per rendere più celeri i tempi, per rendere meno complesso l'iter procedimentale, quell'iter, quel processo civile telematico che sta cominciando a funzionare, che ha consentito di ridurre i tempi, che ha consentito anche di ridurre il carico di lavoro delle cancellerie e degli uffici anche degli avvocati; quelle norme vengono estese al processo amministrativo, con un grande investimento non solo appunto in termini di obiettivi che si assegnano al processo amministrativo, al processo telematico, ma con un grande investimento anche di risorse, perché ricordo che questo Governo al processo telematico ha destinato quest'anno 150 milioni aggiuntivi rispetto a quelli che gli erano già stati destinati in passato, quindi significa che su questo stiamo puntando molto ed estendere al processo amministrativo il processo telematico è un altro di quei tasselli di una riforma della giustizia coerente, efficiente ed efficace e non basata su massimi sistemi, ma molto concreta.
In più, per garantire che il processo telematico nella dimensione amministrativa funzioni, in questo decreto è prevista anche l'assunzione di ulteriore personale amministrativo, che dovrà essere impiegato proprio per la funzione di assistenza degli uffici giudiziari nell'implementazione dei sistemi del processo telematico.
E in più, introduciamo anche nel processo amministrativo uno dei capisaldi della riforma del processo civile, che sono stati inseriti nel progetto di legge delega che abbiamo già approvato alla Camera e che oggi è pendente al Senato e cioè l'ufficio del processo, ufficio del processo che in ambito civile sta cominciando a funzionare: è secondo noi un buon modo per cercare di snellire il lavoro dell'organo giudicante, garantendo un lavoro di back office per l'organo giudicante, un po’ quello che negli studi legali fanno i collaboratori, gli aiutanti, i praticanti avvocati.
Ecco, un ufficio del processo può fare questo lavoro di sgrossatura, di studio, di redazione delle minute che può aiutare i giudici a snellire e velocizzare il loro lavoro.
Inserire e introdurre l'ufficio del processo anche nel processo amministrativo rappresenta, a nostro modo di vedere, un ulteriore tassello nella riforma appunto degli uffici giudiziari e dell'organizzazione della giustizia, che è un tassello fondamentale nella riforma complessiva della giustizia.
Io credo quindi che questo provvedimento sia un provvedimento che ha obiettivi concreti, ben delineati, individua soluzioni che io credo siano efficaci nel cercare di aggredire i nodi del malfunzionamento del sistema giustizia nel nostro Paese e voglio anche sottolineare che anche in questo provvedimento, sia pure per importi modesti, vi sono risorse aggiuntive per la giustizia. Si tratta ovviamente di importi non ingenti, ma è un ulteriore segnale che quando si intende affrontare in maniera adeguata il problema della riforma giustizia, lo si fa anche con la forza di risorse economiche aggiuntive, che possono aiutare le riforme a camminare, perché sappiamo benissimo che senza risorse le riforme fanno più fatica a camminare. In questo caso noi, con l'introduzione di strumenti normativi che consentono l'ingresso di almeno 30 magistrati aggiuntivi, che vanno a coprire posti vacanti, con la riduzione del periodo di tirocinio, che consente ad almeno 300 magistrati di entrare in servizio prima, con risorse che consentono l'assunzione di personale amministrativo per le cancellerie e gli uffici giudiziari e dei tribunali amministrativi, io credo che con queste misure, che sono anche appunto supportate da un congruo stanziamento economico, noi mettiamo in campo interventi che possono essere davvero funzionali ed efficaci per garantire l'obiettivo che abbiamo a cuore e che stiamo perseguendo con grande caparbietà e anche con risultati non trascurabili, che è quello di una riforma della giustizia che garantisca al nostro Paese di confrontarsi in maniera più adeguata con i sistemi che sono paragonabili al nostro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).